Il non “attaccamento” è un concetto difficile da afferrare; e per la verità lo è ancora per me dopo anni di esercizio e di meditazione. Tuttavia è possibile almeno accostarsi all’idea del non attaccamento fino a diventare “presenza” ovvero osservatore e ristabilire il giusto rapporto fra le cose, le persone e ciò che ci circonda. In fondo non è che cessi di amarle, anzi le ami di più; ma l’amore sarà diverso. Non sarà amore-possesso ma amore-dono, dove il desiderio sarà il mezzo e l’amore sarà il fine. Diventi così più gentile e sereno, più fiducioso in te stesso e negli altri, e raggiungerai uno “stato” da dove sarai in grado di comprendere tutto senza giudicare; sarai di fronte al tuo sè reale.
A volte si tratta di pensieri che ci condizionano fin dall’infanzia, altre della paura nel mettersi in gioco e del credere che, in fondo in fondo, è meglio accontentarsi nonostante la situazione non sia delle migliori… Lasciati andare e permetti a ciascuno di essere semplicemente quello che “è”. Immediatamente ti sentirai alleggerito e liberato.
“Lasciando andare, si ottiene tutto. Il vero vincitore è chi lascia andare.” Lao Tzu
Per ottenere questo la mente deve vedere le cose per quelle che sono, ovvero nella loro vera natura, ritrovando la calma e la tranquillità. Senza calma è impossibile fare chiarezza e vedere le situazioni con saggezza. Tutti proveniamo da situazioni caotiche e frenetiche, è quindi naturale aver bisogno di di tempo per ritrovare la calma e la serenità. Per facilitare questo compito rivolgiamo l’attenzione al respiro senza fissarci troppo su noi stessi, ma prendendo coscienza momento per momento di come ci sentiamo nella meditazione del non-attaccamento. Non si tratta di forzare la mente; ma di aiutarla a essere più presente. L’esercizio è un invito alla mente perchè stia nei limiti stabiliti:
– osservare il respiro,
– rimanere nell’area di contatto con l’aria con le narici,
– vocalizzare mentalmente la lettera A e visualizzare il suono che si propaga nello spazio.
Tutte le forme pensiero vanno ascoltate, ma mantenendo l’equanimità e il distacco che ci consentono di non attaccarci a pensieri dolci, e non aver paura delle immagini feroci che ci possono spaventare…
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Gabriella
Fondatrice Spazio Dahn
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