Correre ha certamente i suoi vantaggi: fa bene al cuore e alla testa. Molti hanno trasformato la pratica del correre in un’abitudine quotidiana. E mentre c’è molto da guadagnare dal compiere l’attività fisica, ci sono un sacco di cose che stiamo perdendo, quando si scivola in uno stato semi-cosciente come quello del correre. E’ abbastanza normale che la mente divaghi, indipendentemente dal fatto che i pensieri siano legati alla corsa stessa, o a qualcosa di completamente separato. Ma l’unico modo per garantire che si sta eseguendo al meglio le nostre capacità, quello di lasciare il pensiero “dietro” è consentire al corpo e alla mente di lavorare insieme con una particolare attenzione fisica e mentale insieme..
step 1
Prima di partire per la corsa, cercare di ottenere un senso di “come uno si sente”. Cosa sta succedendo nella mente? Sei ansiosa, sicura o del tutto indifferente? Se hai tempo e voglia, si può anche prendere un paio di minuti per sedersi e permettere alla mente di riposare prima di iniziare. Se si esegue questa operazione ogni volta si noterà un cambiamento che risponderà in modo più efficace alla tue esigenze.
fase 2
Come si cambiano i vestiti, così cambiano le sensazioni fisiche nel corpo. Forse le gambe si sentono pesanti da una precedente esecuzione, o le spalle dolenti per la posizione da seduta al computer. O forse c’è una generale sensazione di” leggerezza” nel corpo. Questo processo non è fatto con qualsiasi senso di giudizio o di analisi, si sta semplicemente costruendo una consapevolezza del “come ti senti.”
fase 3
Prima di partire, prendere qualche respiro profondo. Ed è questo il momento proprizio per “staccare” e meditare…Rivedere nella tua mente come in un film ciò che ti aspetta. Si chiama anche “gabinetto di riflessione” questa fase preliminare… Questo vi aiuterà a mettere a fuoco e si dà un maggior senso di essere con i piedi a terra. Inspirate attraverso il naso ed espirate fuori attraverso la bocca. Una volta che si sta eseguendo è possibile tornare a qualsiasi modello di respirazione più naturale per voi. Provate a fare questo almeno quattro o cinque volte prima di iniziare..
fase 4
Quando si inizia a correre, mentre si sta mantenendo una forte consapevolezza di tutto quello che sta succedendo intorno a voi, portate la vostra attenzione al corpo, a come ci si sente ora che si sta muovendo. Come sono i muscoli ? Rispondono al movimento? Notate come il respiro cambia rapidamente come il corpo comincia a scaldarsi. Come sempre, non c’è nulla da fare se non essere a conoscenza di tutte queste cose. Notate come la mente reagisce, anche. E con un sentimento di piacere, valutate l’idea di essere riuscite a “sfuggire” dal lavoro, da casa; ad allungare le gambe e dedicarvi un pò a voi stesse. O è una sensazione di lieve ansia circa il duro lavoro che ti aspetta…magari di provare più tardi nella corsa? E i pensieri? La mente è molto occupata, che smuove tutti gli eventi della giornata a guardare avanti la” lista delle cose” da fare per domani. Oppure ci si sente molto stabili, forse anche confortati, dal movimento fisico?
passo 5
Come si risolve nella corsa, il ritmo che hai stabilito? Non ti senti a tuo agio? Come fai a sentire il corpo? Ti senti equilibrato/a, con una pari quantità di forza utilizzata in entrambe le gambe? Come si sentono le breccia ? E le spalle? Qualsiasi parte del corpo si sente compressa ? Se c’è, sai già che cosa fare: – guardare, osservare, prendere coscienza di ciò- Resistete alla tentazione di cercare di sbarazzarvene in qualche modo,alla peggio rinunciare perchè non se ne pùò più..per contro si può anche scoprire che nel processo di consapevolezza, la tensione si liberi e tutto scivoli via naturalmente comunque.
passo 6
Se si sta eseguendo per divertimento o semplicemente per tenersi in forma, è utile incoraggiare attivamente la consapevolezza di quello che sta succedendo fuori, intorno a voi. Valutare al contrario; ovvero prestare attenzione più all’esterno che all’interno (vale per altri corridori ..direi non meditanti..) Auto, parchi, campi, edifici o qualsiasi altra cosa passi lungo la strada, diventano oggetto di distrazione e dunque: guardare..mirare..osservare! E’ sorprendente come spesso la gente esegua esattamente lo stesso percorso ogni giorno, eppure quanto poco sappiano su di esso, quanto poco in realtà vedano! (paradosso del meditare..) E l’unica ragione di questa diciamo, disattenzione, e che naturalmente vi è la tendenza ad andare verso l’interno perdendosi nei pensieri. La conseguenza è che la distrazione, non frenetica, cerca di notare tutto intorno a te, alfine di catturare la tua attenzione….(Ecco perchè è importante la meditazione-consapevole)..
passo 7
Perché tu sei più presente. Il tuo modo di pensare cambia le abitudini mentalievidente. Le trasforma proprio. Hai la tendenza ad essere duro o gentile con te stesso quando stai correndo? Dove si dirige la tua mente? Verso l’interno, verso il pensiero, o verso l’esterno, verso le sensazioni nel corpo? C’è un forte sentimento di fiducia, o di coscienza di “sé”? Accade quando il corpo comincia a rispondere, le endorfine vengono rilasciate, e si ha la sensazione di essere “invincibil,”come se si potesse correre all’infinito (ammesso che accada ad un certo punto..)
passo 8
Uno dei cosiddetti problemi di essere più consapevoli è che si diventa consapevoli non solo delle sensazioni piacevoli, ma anche di quelle spiacevoli. “Non ti preoccupare” – le sensazioni spiacevoli possono essere messe a buon effetto. Piuttosto che cercare di “scappare” dal disagio fisico, vedere cosa succede quando si posiziona l’ attenzione con la sensazione. Prova a fare come se tu e il dolore non foste realmente separati; quindi meno di “me e il mio dolore” e più della semplice esperienza, diretta del “dolore”. I risultati potrebbero sorprendervi.
passo 9
Che si tratti di mancanza di respiro, il senso di costrizione toracica, il dolore delle cosce o crampi ai polpacci, tutte queste esperienze apparentemente dirompenti possono essere utilizzate come supporti efficaci, o oggetti di messa a fuoco, per la vostra meditazione in esecuzione. La prima volta che noti il dolore, la reazione istintiva sarà quella di resistere e sbarazzartene. Di solito comporta l’arresto o l’inizio di una lunga battaglia mentale per cercare di superare lo sforzo, o ignorarlo, per sopprimerlo in qualche modo . Ovviamente, è necessario essere consapevoli delle proprie capacità fisiche, e prendere i provvedimenti opportuni in caso di necessità. Tuttavia, se si sente di poter continuare senza fare alcun danno permanente, allora prova a spostare ancora di più il disagio, come se si stessi affondando in quella sensazione e sperimentarla in modo diretto. Questo può apparire un controsenso in un primo momento, ma non ci sono metodi per la” follia.” Avvicinandosi ad essa, sperimentandola e anche favorendone lo sviluppo, potrai sperimentare un cambiamento immediato e molto spesso il dolore viene rilasciato di seguito.
passo 10
Provare a concentrarsi sulla sensazione del piede aderente al il pavimento. Il senso del ritmo può essere molto rilassante ed è un punto di messa a fuoco evidente e stabile. Qualunque sia il vostro oggetto di attenzione, cercare di correre con un “tocco leggero” e rilassato. Anche se si sta spingendo un po’ oltre il vostro ritmo. Per strano che possa sembrare, molto spesso più sforzo si applica, più i muscoli si irrigidiscono, e quindi più si rallenta. Si potrebbe anche fare di questo tutto, il focus della vostra corsa. Semplicemente monitorare la quantità di sforzo applicato. Si noti, a sua volta come questo poi influisca sulla falcata in esecuzione.
passo 11
Sia che si esegua per divertimento, o più sul serio, troverete questo esercizio molto più gestibile i scomponendolo in sezioni. Alcune persone trovano che il modo migliore per mettere a fuoco, è strada per strada, o addirittura miglio dopo miglio. Un metodo popolare è quello di abbattere la corsa ogni dieci passi, o ogni venti, o anche ogni cento. E ‘un po’ come contare il respiro per aiutare a fermare la mente . Ovviamente, maggiore è la distanza che si intende mettere a fuoco, tanto più difficile è ricordare questi principi, in modo da fare un punto di costruzione in controlli regolari per vedere se si è presenti durante tutta la corsa.